Praiano non è fra i borghi più conosciuti della Costiera Amalfitana. E forse, proprio in questo, sta tanta della sua bellezza.
Bella lo è, indubbiamente. Ma il fatto che sia meno presa di mira dal turismo di massa, la rende ancora più speciale.
Non è un caso se i dogi dell’antica Repubblica di Amalfi, l’avessero scelta come residenza estiva.
Costruita dall’uomo rubando letteralmente un lembo di roccia dalla scogliera del Monte Tre Pizzi che si eleva per 1120 metri a strapiombo sul mare, è una cartolina indimenticabile della Costiera.
L’antica Plagianum, è divisa da sempre in Praiano Alta, arrampicata sul monte, e una zona litoranea che va da Cala della Gavitella a Marina di Praia. Esisteva un casale in alto, nell’attuale frazione di Vettica Maggiore e uno in basso.
Questa divisione si rispecchia fin dall’antichità negli abitanti di Praiano: contadini in alto e pescatori in basso.
Marina di Praia costituiva un approdo naturale già nel medioevo e compare negli scritti come scarricaturo, il luogo dove si scaricava la merce. In epoca angioina, i due casali, alto e basso, divennero sempre più importanti grazie ad alcune famiglie che si erano liberate dalle servitù marinare di Amalfi. Del 1278 è l’antica torre di avvistamento Assiola, chiamata la Sciola, voluta da Carlo I d’Angiò per proteggersi dall’arrivo dei pirati saraceni dal mare. Ce ne sono altre disseminate lungo la costa.
Praiano e il fascino dei suoi antichi mestieri
Gli uomini di mare pescavano tonni, sardine e alici che venivano poi salati alla spiaggia. Ma legata al mare non c’era solo l’attività della pesca.
Fin dal ‘400, a Praiano c’erano i corallari che pescavano i coralli molto richiesti da Torre del Greco. Si riconoscevano dai volti scavati dal sole e dalla fatica e dall’orecchino che portavano al lobo, antica tradizione saracena. Era un mestiere duro che si tramandava di generazione in generazione e che arricchiva soprattutto i padroni. Il corallo lo cercavano fino a Ponza e si spingevano anche fino all’Asinara per trovarlo. Andavano a vela, ma spesso, con il mare piatto, dovevano tornare indietro a remi.
Le donne di Praiano non aspettavano solo il ritorno dei loro uomini dal mare, ma furono da sempre molto operose. Abili ricamatrici, praticavano con maestria anche l’arte della seta e la filatura del lino. Realizzavano anche corde con una pianta antica, il libano. Inoltre, d’inverno, intrecciavano lunghi capelli per fare le retine usate soprattutto per contenere i tuppi, dal francese toupet, l’acconciatura a chignon. Con gli stessi strumenti, la crucella, la zigna e il muorlo, in estate facevano la sarcitura, la riparazione, delle reti.
Quello delle retinare diventò un vero e proprio mestiere e le ragazze si riunirono in un grande gruppo sotto il grande tiglio di S. Gennaro a Vettica e, tra cunti e canti sfornavano retine su retine. Le ragazze devolvevano alla chiesa la mezza de quarto, un quarto della metà del loro guadagno. Proprio grazie a loro fu eretto l’altare dedicato al “Martirio di S. Gennaro” (Tratto dai libri di Giovanni Scala).
Fu sempre stretto il legame fra gli abitanti di Praiano e la fede e tante delle opere presenti nel borgo, sono frutto del denaro raccolto dalla comunità. Passeggiando fra le sue stradine si noteranno inoltre diverse edicole votive molto caratteristiche e decorate in maiolica. Poste soprattutto sui muri delle case e ai confini degli appezzamenti agricoli, rappresentavano il possesso e l’invocazione della benedizione divina sulle proprietà.
A Praiano ci sono diverse chiese: la Chiesa di San Gennaro, con la sua bellissima terrazza panoramica, la Chiesa di San Luca Evangelista con lo splendido pavimento maiolicato e la Chiesa di Santa Maria a Castro, in alto sul monte da dove si può godere di uno dei panorami più belli.
Cosa fare a Praiano
A Praiano è bello passeggiare e perdersi nei vicoli. In macchina infatti ci si può spostare poco. Occorre camminare e forse anche per questo si mantiene il fascino del borgo. Tanti luoghi, quelli più belli, si raggiungono solo tramite lunghissime scalinate. C’è la bellissima passeggiata di Terramare, una stradina cementata rubata agli scogli e affacciata sul mare, che congiunge la spiaggia di Marina di Praia alla Torre a mare, un’altra delle torri saracene, oggi atelier di un’artista.
Un’altra bella camminata è la passeggiata dei panorami dalla Via degli Ulivi fino alla Chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli accompagnati da panorami splendidi prima su Positano e Capri e poi su Praiano, Furore, Salerno e il Cilento.
Si segue all’inizio lo stesso percorso, deviando poi per Via San Domenico, anche per raggiungere la Chiesa di Santa Maria a Castro e l’annesso Convento dei Domenicani nella passeggiata di San Domenico. In cima ci sono splendide vedute che ripagheranno della fatica per salire.
Le spiagge di Praiano
Le spiagge più belle di Praiano sono Marina di Praia, la Cala della Gavitella e la spiaggia delle Praie.
Marina di Praia
È una piccola spiaggia incastrata fra due altissime pareti rocciose. Sul bagnasciuga ci sono le barche dei pescatori e le loro reti appese alla roccia.
C’è un ristorante tradizionale informale, Da Armandino, e un porticciolo dove si possono noleggiare barche e gommoni per fare una bella escursione in mare e dove partono e arrivano le barche-taxi per raggiungere le località più belle della Costiera senza usare l’auto.
Da qui partono anche le escursioni per la Grotta marina di Suppraiano e le Grotte dell’Africana.
Cala della Gavitella
È l’unica spiaggia di tutta la Costiera Amalfitana che è baciata dal sole dal mattino fino al tramonto per la sua particolare posizione.
È raggiungibile solo percorrendo ben 413 scalini! La spiaggia, di soli 30 metri, è privata. Ci sono due piattaforme di cemento costruite nel 1914 per pescare ad ampliarla un po’. Dalla Cala della Gavitella si può godere di uno dei tramonti più belli della Costiera con vista su Capri e sulle isole Li Galli.
Nei pressi della spiaggia si trova la Fontana dell’Altare, una piscina naturale. Poco lontano, raggiungibile solo via mare, c’è l’appartata spiaggia delle Praie.
I ristoranti più belli di Praiano
Praiano, arrampicata sulla roccia e protesa sul mare, è una location perfetta per i ristoranti. I menù inoltre sono a base di pesce freschissimo che delizia il palato.
Vi rimando all’articolo che ho dedicato proprio ai ristoranti di Praiano:
I ristoranti con vista a Praiano
Quando andare a Praiano
Praiano è bella dalla primavera fino all’autunno inoltrato, ma sicuramente una bella occasione per visitarla sono le sue feste tradizionali.
Luminaria di San Domenico
La luminaria di San Domenico è la festa più antica che si svolge ogni anno fin dal 1606 quando arrivarono i frati domenicani che fondarono il convento. Si svolge dall’1 al 4 agosto nella frazione di Vettica Maggiore dove vengono installate dai fedeli migliaia di luci nei giardini, nelle case e nelle strade creando uno spettacolo davvero suggestivo. Ogni sera si accende anche il grande decoro di luci sulla piazza di San Gennaro. La luminaria è dedicata a San Domenico e ricorda un episodio della vita del Santo. Sua madre infatti, poco prima di partorirlo, sognò un cane con in bocca una fiaccola a significare che il Santo avrebbe portato la parola di Dio in tutto il mondo.
Nell’antichità, gli abitanti raccoglievano durante tutto l’anno rami di ulivo e d’albero da far seccare ed ogni sorta di barattolo per costruire le fiaccole.
Festa dell’Annunziata a Marina di Praia
Anche questa festa ha origini antiche. Se ne hanno infatti notizie certe dal 1600. Allora, il 25 marzo, la statua della Madonna era portata in processione a spalla dai pescatori e dai corallari, dalla chiesetta della Santissima Annunziata a Marina di Praia fino alla riva del mare. Dopo che veniva riposizionata nella chiesa, i pescatori partivano in mare. Oggi si svolge allo stesso modo accompagnata dalla banda del paese e dal suono delle campanelle. La chiesa antica, risalente almeno al ‘500, che si era salvata dalle incursioni dei Saraceni, venne distrutta da una frana nel 1924 e ricostruita pochi anni dopo.
Festività pasquali
Essendo Praiano una località molto religiosa è interessante assistere ai rituali prima e durante la Pasqua. Ci sono infatti delle belle usanze che iniziano la settimana prima della domenica delle Palme. Nel passato le donne raccoglievano le crucichelle, le foglie interne delle palme che venivano tenute legate affinché rimanessero gialle e tenere. Venivano poi intrecciate per creare vari manufatti chiamarti datteri a forma di croci, cestini, cuori e stelle. Venivano poi conservati in un panno umido perché non si seccassero troppo e poi venduti ai negozi di fiori che li rivendevano.
Un altra tradizione era la composizione delle palme di confetti, rametti creati con fili di ferro sottili adornati da fiori di carta velina e stoffa e confetti di mandorla.
Altrettanto diffusa era la creazione delle colombine realizzate con maestria con il midollo di fico, la parte più interna dei rami giovani estratta con delicatezza con un rametto di vite.
Oggi queste tradizioni non sono più cosi1 diffuse, ma per fortuna non si sono perse del tutto.
Credo proprio di avervi dato tantissimi motivi per visitare Praiano!
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