La Settimana Santa più famosa è quella spagnola, ma i riti pasquali in Italia non sono meno suggestivi.
La Settimana Santa celebra l’evento più importante della Chiesa cristiana: la resurrezione di Gesù Cristo. Ai momenti salienti della cristianità, simili ovunque, nel corso dei secoli, a partire dal ‘600, si sono aggiunti una incredibile quantità di riti che si mescolano anche alle tradizioni pagane e popolari. Se nel nord d’Italia tali riti sono spesso delegati ad una sola giornata, man mano che si scende verso il centro Italia e al sud i riti si allargano ad un’intera settimana. Frutto questo dell’antica dominazione spagnola.
Pur nella diversità dei riti da luogo a luogo, rimangono delle forti analogie in tutte le celebrazioni. In particolare:
- la processione dei Misteri, rappresentati con gruppi di statue di solito in legno e portati in processione,
- la processione dei penitenti incappucciati che espiano la colpa della morte di Cristo
- le celebrazioni sono organizzate dalle antiche confraternite
Cosa sono le confraternite?
Sono delle antiche associazioni di persone sia consacrate che laiche fondate sul sentimento della fratellanza (da qui il nome). Esistenti fin dall’Impero Romano, praticavano opere di carità e si prodigavano per la trasmissione dei rituali religiosi. Particolare attenzione era riservata alle processioni dei Santi, della Madonna, e della vita di Cristo. Rappresentavano spesso la Passione di Cristo, e per questo nacquero i flagellanti che, durante le processioni, si flagellavano in segno di pentimento. Dal medioevo iniziarono a fare anche Sacre Rappresentazioni teatrali per far conoscere la vita di Cristo. Le confraternite prendevano tutte il nome del santo a cui erano dedicate e tutti gli appartenenti dovevano indossare un abito a sacco di un preciso colore. I partecipanti sono soprattutto uomini, pur essendo presenti anche alcune donne. Nel XVI secolo e nei secoli a seguire si diffusero notevolmente. Le più antiche accolsero sempre più i nobili mentre le più nuove raccoglievano il popolo.
Anche le atmosfere che si vogliono rappresentare sono le medesime:
- I giorni antecedenti alla Pasqua hanno un’atmosfera cupa e suggestiva. Le chiese sono quasi al buio, gli altari hanno paramenti luttuosi, nelle processioni ci sono i penitenti incappucciati che espiano le loro colpe. La musica è funebre e scandita da suoni ritmici cupi. Si canta il Miserere. Tutto esprime il dolore e la drammaticità.
- Il giorno di Pasqua c’è l’esplosione della festa con riti pagani che si aggiungono a quelli previsti dalla Chiesa.
Pasqua non ha una data fissa, perché dipende da un calendario “lunisolare” simile a quello ebraico. Cade la prima domenica di plenilunio dopo l’equinozio di primavera. La settimana Santa comprende la Domenica delle Palme, il Giovedì santo, il Venerdì santo, il Sabato santo e la Pasqua.
I riti pasquali nel nord d’Italia
Il Venerdi Santo di Romagnano Sesia (Novara/Piemonte)
Una tradizione che risale al 1729 e rappresenta la storia della Passione di Cristo. Si fa solo negli anni dispari quindi nel 2025 ci sarà. Per 3 giorni il borgo si trasforma letteralmente in Gerusalemme. Circa 300 attori e comparse, in costume dell’epoca, rappresentano tutti i momenti salienti della vita di Gesù, in quadri viventi in altrettanti luoghi del paese. Le scene sono ricreate fedelmente.
La prima rappresentazione è al giovedì santo alle 21 e l’ultima nella sera di Pasqua. Clicca qui per il ricco programma del Venerdì Santo di Romagnano Sesia

La processione delle Macchine a Vercelli (Piemonte)
Macchine è il nome che prendono qui i gruppi di statue lignee. Le confraternite di Vercelli organizzavano singole processioni già nel ‘700, ma nel 1833 si unificarono tutte nella Compagnia del SS. Crocifisso di Sant’Andrea ed ebbe inizio l’attuale processione.
Le macchine, nella giornata del Venerdì Santo vengono trasportate nella basilica di S. Andrea. Qui inizia la processione che le conduce per le vie della città rischiarate dalla luce delle fiaccole.

La processione pasquale di Savona (Liguria)
La processione del Venerdì Santo si tiene ogni due anni e la prossima sarà il 18 Aprile 2025. è un rituale molto antico di cui si hanno i primi cenni nel ‘400. È oggi organizzata da un gruppo di 6 confraternite già esistenti nel 1200 e prevede la sfilata di 12 casse lignee, capolavori che rappresentano la Passione di Cristo. La processione si apre con i tamburini a lutto seguiti da confratelli del Priorato Generale che portano i torcioni, dagli incappucciati penitenti e a seguire rappresentanti del clero e della città.
Clicca qui per il sito web della Processione di Savona

I Pasquali di Bormio (Sondrio/Lombardia)
Il giorno di Pasqua, gli abitanti in costume tradizionale, trasportano in spalla i Pasquali, delle portantine in legno con opere artigianali che richiedono mesi di preparazione. per le vie del paese. I portantini vengono chiamati pasqualisti. I 5 quartieri della città sono in lizza per vincere il premio della portantina più bella.
La sfilata inizia alle 10.
I riti pasquali nel centro Italia
La processione di Radicofani (Siena/Toscana)
La processione pasquale di Radicofani è una delle più antiche della Toscana.
- La sera del Giovedì Santo c’è la messa che rievoca l’ultima cena e l’apertura del sepolcro del Cristo. A seguire, si svolge la buia, la processione degli Scalzi, i penitenti incappucciati, rappresentati dai 12 fratelli della congregazione di Sant’Agata con la cappa rossa e dai 12 membri della confraternita di Misericordia con la cappa bianca.
- Il Venerdì Santo alle 21.30 inizia la processione pasquale, con partenza dalla chiesa di San Pietro e termine davanti al Calvario illuminato della chiesa di Sant’Agata, dove avviene l’adorazione del Calvario costruito intorno all’altare di Andrea Della Robbia, arricchito da 750 luminarie.
La Giudeata a Chianciano Terme (Siena/Toscana)
Il corteo storico del venerdì santo, affonda le sue radici nel Seicento, anche se nel corso degli anni è stata dismessa e poi ripresa più volte. È una processione con i personaggi ed i gruppi classici, costituita da ben 150 figuranti in abiti d’epoca. Ci sono i soldati romani a cavallo, il Cristo che porta la croce, la Madonna con le Pie donne ed il gruppo di Ponzio Pilato, sono solo alcuni dei figuranti. Dopo il corteo si svolge la processione religiosa.
La processione del Venerdì Santo a Orte (Viterbo/Lazio)
È una delle processioni più antiche e, soprattutto, più autentiche. Dal 1200 il rituale e i protagonisti della processione sono gli stessi. Ciò che la rende estremamente suggestiva è che il paese è completamente al buio e la processione è illuminata solo dalle tante fiaccole accese. Il silenzio totale è rotto solo dal rumore delle catene portate alle caviglie dai penitenti. Insieme a loro sfilano i gruppi delle confraternite con croci e simboli della Passione. A seguire, la bara con il Cristo morto, sorretta da 14 uomini, le tre piangenti, le Marie vestite di nero, e la statua dell’Addolorata. Il rituale si conclude con alcuni canti liturgici. Alla fine della processione, i confratelli distribuiscono tantissimi fiori, che verrano poi conservati dai fedeli.
I tanti riti pasquali in Italia meridionale
Le processioni bianca e nera di Sorrento (Napoli/Campania)
Si tratta di un’altra tradizione molto antica che risalirebbe al ‘300. È caratterizzata dallo svolgimento di due diverse processioni di uomini incappucciati.
Nella processione bianca dell’Addolorata, gli appartenenti alla Venerabile Arciconfraternita di Santa Monica detta de’ Cinturati, sono vestiti di bianco. Nella processione nera del Cristo Morto, gli appartenenti alla Venerabile Arciconfraternita della Morte, sono vestiti di nero.
Il rullo dei tamburi irrompe nel silenzio della notte sorrentina alle 3 del mattino ed annuncia l’uscita dalla chiesa della Santissima Annunziata della processione. La processione bianca dura fino alle luci dell’alba. Poi, il giorno stesso, verso l’imbrunire, esce la processione nera del Cristo ormai morto, i cui componenti, tutti uomini, cantano il Miserere per chiedere perdono.

La processione dei dodici apostoli a Procida (Napoli/Campania)
La settimana santa a Procida è molto sentita, tanto che i nati sull’isola fanno di tutto per essere presenti anche se vivono ormai lontano. L’origine risale al ‘600.
- Nel tardo pomeriggio del Giovedì Santo, dopo la messa, parte la processione dei 12 Apostoli Incappucciati appartenenti alla Confraternita dei Bianchi o del SS. Sacramento, la più antica, fondata nel 1583. Hanno veste e cappuccio bianco, una corona di spine sul capo e portano la croce sulle spalle. Fanno tappa nei sepolcri allestiti in diverse chiese dell’isola fermandosi in preghiera. Sono accompagnati da uomini appartenenti ad altre confraternite, con in mano dei grossi ceri. La processione termina in una chiesa dove, intorno ad un lungo tavolo, si siedono per consumare l’Ultima cena.
- Il Venerdì Santo al mattino presto, intorno alle 7:30, c’è invece la Processione del Venerdì Santo che ha origini nel 1600 ad opera della Congrega dei Turchini. Un tempo, i partecipanti si flagellavano e compivano riti cruenti nell’antico borgo di Terra Murata, atti ormai proibiti. Questa processione è ogni anno diversa per carri e costumi, preparati da grandi e bambini nei mesi precedenti.
- La sera del Venerdì Santo c’è un altro corteo che riporta la statua del Cristo alla chiesa dell’Arciconfraternita dei Turchini con una suggestiva fiaccolata.
La processione del Cristo Morto di Chieti (Abruzzo)
La processione del Cristo Morto di Chieti ebbe inizio nell’842 d.C. e si contende il titolo di processione più antica d’Italia con quella di Orte. È formata da centinaia di figuranti e ben 13 congregazioni, fra cui la più antica, la confraternita del Sacro Monte dei Monti, è stata fondata nel ‘600. Settecentesca è invece la tradizione dei 160 cantori e suonatori che accompagnano la processione degli incappucciati eseguendo il Miserere. La tradizione dei gruppi di statue della Passione, risale invece all’ottocento. Gli uomini che le trasportano, si tramandano questa mansione di generazione in generazione.
Le diverse congregazioni si rinascono per la mantellina di diverso colore. Tutti sono incappucciati. Il centro storico durante la processione è illuminato da fiaccole e ceri.
La Madonna che scappa in piazza a Sulmona (L’Aquila/Abruzzo)
È questo un rito davvero particolare di cui si ha notizia già in un documento del 1860. Avviene la mattina di Pasqua e rappresenta il momento in cui alla Madonna viene annunciato che suo figlio è risorto. All’inizio la statua della Madonna si trova nella chiesa di San Filippo Neri a piangere la morte del figlio, vestita di nero a lutto. Poi le statue di di due santi, San Pietro e San Giovanni, vengono trasportate alla chiesa per dirle che suo figlio è resuscitato. Bussano 3 volte, ma solo la terza volta, il portone si apre e la Madonna decide di uscire a vedere. Portata a spalle, procede molto lentamente per la piazza a rappresentare la sua incredulità. Poi, quando scorge Cristo dall’altra parte della piazza, inizia a correre per raggiungerlo. Le vesti nere cadono mostrando abiti di verde vivace e delle colombe si levano in volo.
Gli spettatori guardano con grande attenzione perché si dice che se la statua della Madonna arriva al Cristo senza intoppi, l’anno sarà fortunato! Anche le colombe devono volare verso l’alto per essere di buon auspicio.
La processione del Venerdì Santo a Isernia (Molise)
Il Venerdì Santo ha luogo una processione di penitenti incappucciati, con il capo cinto da corone di spine e a piedi nudi. Quasi cento fedeli trasportano pesanti croci e le statue della Mater Dolorosa, del Cristo Morto e le Croci Calvario e le Croci della Via Crucis. La manifestazione ha inizio nel pomeriggio e termina a notte fonda.

La processione di Barile (Potenza/Basilicata)
Il corteo della processione del Venerdì Santo, è costituito da un centinaio di figuranti in costume d’epoca che rappresentano la Passione di Cristo. Oltre ai personaggi ed ai gruppi della tradizione cristiana, ci sono anche personaggi pagani, come la zingara, che secondo la tradizione popolare portò i chiodi per crocifiggere Gesù, il Moro, riconoscibile per le tante collane ed il Malco, errante, incappucciato ed agitato. La zingara indossa un corpetto fatto con l’oro messo a disposizione dagli abitanti della cittadina di origine albanese (arbëreshë).

I Perdoni di Taranto (Puglia)
I riti pasquali a Taranto risalgono a Taranto alla seconda metà del 1500, in piena dominazione spagnola. I Perdúne, in dialetto tarantino, sono delle coppie di Confratelli del Carmine. Camminano scalzi indossando il tradizionale camice bianco stretto in vita con un rosario nero di medaglie e un crocifisso sulla destra e sulla sinistra una cinghia che simboleggia la frusta che colpì Gesù. In testa portano un cappuccio bianco con due fori per gli occhi, e un cappello nero con due nastri blu che scendono. In mano tengono un bastone di circa 2 metri, il bardone, che simboleggia l’antico bastone dei pellegrini.
Dal pomeriggio del giovedì Santo, le coppie escono ad intervalli regolari dalla chiesa per un pellegrinaggio nei “Sepolcri” , ovvero gli altari della reposizione allestiti in ogni chiesa della città. I Perdoni camminano molto lentamente con un leggero dondolio e devono rientrare in chiesa entro la mezzanotte perché poi partirà la Processione della Madonna Addolorata. Questa si concluderà solo il pomeriggio del Venerdì Santo alle 17:00 quando inizierà la seconda processione, quella dei Misteri, che si concluderà alle 7:00 del mattino del sabato.
I Crociferi e la Settimana Santa di Noicattaro (Bari/Puglia)
Quella dei Crociferi è una processione molto particolare che si tiene il Giovedì Santo.
A dare il via al rituale è l’accensione di un grande falò sul sagrato della Chiesa della Madonna della Lama, che verrà mantenuto acceso. È un rito propiziatorio affinché i raccolti siano buoni e sono proprio i contadini a raccogliere tutta la legna necessaria.
I crociferi sono coloro che portano la croce. Indossano un saio ed un cappuccio neri, camminano scalzi ed entrano in ogni chiesa della città in ginocchio, fino all’altare. Qui si flagellano le gambe con la catena di ferro che portano legata alla caviglia.
In realtà questa processione è la più particolare, ma a Noicottaro ne hanno luogo altre 3:
- Il venerdì Santo si porta in processione la Naka, il sarcofago a forma di culla dove è deposta la statua del Cristo morto. Anche l’andatura è lenta e “cullante”
- Il Sabato Santo, alle due di notte, c’è la processione della statua della Madonna Addolorata. Circondata dalle donne a lutto e dai Crociferi, passa in tutte le chiese in cerca del figlio. Al mattino, viene messa sul sagrato della chiesa madre per il rito del bacio del mantello. Nel pomeriggio c’è l’ultima processione, quella dei Misteri, che rappresentano i momenti della Passione di Cristo.

La Settimana Santa a Caltanissetta (Sicilia)
Qui i rituali si svolgono per l’intera settimana così come avviene in Spagna e risale proprio ai tempi della dominazione spagnola. Questa la divisione dei rituali nelle varie giornate:
- La domenica delle Palme, nel tardo pomeriggio, si ricorda l’arrivo di Gesù a Gerusalemme con la processione della statua di Gesù posta su una barca ricoperta di fiori. La accompagnano i confratelli che portano enormi ceri, la banda e i bambini con in mano i rami di ulivo.
- l Lunedì Santo si rappresenta l’ultima Cena nella cattedrale.
- Il Martedì Santo si svolge la scinnenza, la deposizione di Cristo dalla croce. È una vera rappresentazione teatrale con figuranti in costume d’epoca, scandita da momenti di grande drammaticità.
- Il Mercoledì Santo c’è la processione della Real Maestranza, la speciale milizia nata per proteggere la città ai tempi delle invasioni saracene. Alla sera inoltre c’è la sfilata delle varicedde, piccole rappresentazioni in terracotta dei gruppi statuari della Via Crucis, fatte dagli artigiani che le fanno sfilare appoggiate su dei vassoi.
- Il Giovedì Santo c’è quindi la processione delle sedici grandi vare, gruppi statuari ispirate ai misteri pasquali e alle stazioni della via Crucis, risalenti all”800, addobbate con fiori e frutta di ciascuna delle congregazioni che le conservano. È uno dei rituali che hanno reso celebre la settimana santa di Caltanissetta.
- Il Venerdì Santo, al calar del sole, c’è la processione del “Signore della Città”, la statua del Cristo nero, accompagnato dai componenti della Real Maestranza e dalla popolazione in un’atmosfera di commozione
- La domenica di Pasqua, la Real Maestranza annuncia il giorno di festa con le bande musicali.
Questa è la pagina facebook della Settimana Santa di Caltanissetta dove potete rimanere aggiornati sugli orari e sul programma
La processione dei Misteri a Trapani (Sicilia)
Il Venerdì Santo a Trapani, si svolge la processione dei Misteri, 20 gruppi scultorei di legno e tela che rappresentano i momenti salienti della Passione di Cristo. La processione ha chiare origini spagnole e, dal 1974, viene organizzata dall’Unione Maestranze che ha sostituito le antiche confraternite.
Alle 14.00 in punto i Misteri vengono portati a spalla in processione dai Massari con un movimento caratteristico della processione dei misteri trapanesi: l’annacata (da cullare in siciliano), per le strade della città per ben 24 ore ininterrotte, accompagnate dalle bande musicali che suonano marce funebri. Le ore notturne sono particolarmente suggestive con il suono della ciaccola, strumento musicale simbolo dei Misteri di Trapani, simili alle nacchere spagnole. È il caporale, capo dei Massari, a suonarla.
Il sabato mattina c’è uno dei momenti più emozionanti con l’entrata in chiesa dei Misteri.
Clicca qui il sito web dei Misteri di Trapani

La settimana Santa ad Enna (Sicilia)
Anche la Settimana Santa di Enna ha origini spagnole ed è organizzata da ben 10 confraternite di cui alcune risalgono al 1100.
I momenti salienti sono:
- il Giovedì Santo c’è l’Adorazione dell’Eucarestia: nelle chiese che ospitano le confraternite vengono collocati dei tabernacoli con urne contenenti l’Eucarestia. Questo momento di adorazione dell’Eucarestia rappresenta uno dei momenti più intensi della celebrazione della Settimana Santa di Enna.
- Il Venerdì Santo c’è la processione della confraternita della Passione, seguita dalle altre confraternite con circa tremila confrati incappucciati dotati di torce per la notte. Durante il percorso, vanno alla chiesa dell’Addolorata per prelevare la Vara della Madonna e portarla verso il Duomo, dove avrà luogo il rito funebre.
- Il giorno di Pasqua rappresenta la Resurrezione e i simulacri del Cristo Risorto e della Madonna, portati a ritmo veloce, si incontrano in piazza per poi entrare insieme nel Duomo. Nel pomeriggio, viene impartita la benedizione dei campi.
Clicca qui per il sito ed il programma della Settimana Santa di Enna

La Settimana Santa a Iglesias (Sud Sardegna)
I riti della Settimana Santa prendono origine dalla dominazione spagnola alla fine del ‘600. Questi i rituali più importanti:
- Il Martedì Santo, c’è la processione dei Misteri. Aprono il corteo i Germani, confratelli dell’Arciconfraternita del Santo Monte, che Indossano un abito bianco e sa visiera, un cappuccio che copre tutto il viso. Seguono i sette simulacri, portati in spalla dai Baballottis, animaletti in sardo, vestiti ugualmente di bianco e incappucciati.
- Il Giovedì Santo c’è la seconda processione nella quale i Baballottis accompagnano la Madonna Addolorata in giro per le sette chiese della città alla ricerca del figlio. Li accompagnano il suggestivo suono dei tamburi e della matraccas, antichi strumenti.
- Il Venerdì Santo, viene rappresentato il funerale di Gesù ed è forse il momento più suggestivo. Aprono la processione i Vexillas, gli stendardi, seguiti da due bambini maschi che interpretano San Giovanni e Maria Maddalena. In fondo al corteo, c’è Gesù nel suo baldacchino bianco, seguito dai Germani, che portano la Madonna Addolorata.
- La Domenica di Pasqua è invece un giorno di festa perché si celebra la Resurrezione di Cristo. Due cortei distinti, quello della Madonna e quella di Cristo Risorto, S’Incontru davanti alla Cattedrale, dove si celebrerà la Messa.

Man mano aggiornerò questa lista dei riti pasquali in Italia, quindi salvati l’articolo e torna ogni anno a controllarla!
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