Castelvetro di Modena è un borgo da cartolina.
Visto dall’alto si raccoglie intorno alla sua splendida Piazza Roma o Piazza della dama con la sua caratteristica pavimentazione di lastre bianche e nere a formare una grande scacchiera.
E, tutto intorno, la meraviglia dei suoi vigneti. Belli sempre, ma incredibili nel periodo autunnale, quando si tingono di giallo e rosso.
I filari ordinati si arrampicano su tutte le dolci colline, formando linee e geometrie perfette.
Vale la pena di percorrere a piedi o in bicicletta le strade collinari. Per gustarsi la vista dei vigneti con calma. Guardandoli da varie angolazioni. Non vi stancherete di certo in fretta e sarà impossibile non continuare a fotografarli.
Soprattutto i vigneti del Rosso Grasparossa con le viti in rosso.
Ovviamente anche il borgo è da visitare. Ad avvolgere la piazza a scacchiera ci sono la Torre dell’orologio, datata intorno all’anno 1000 e uno dei simboli di Castelvetro di Modena, la Torre delle prigioni ed il Palazzo Rangoni, entrambi risalenti circa al 1500.
Si respira un’atmosfera piacevole e conviviale nel cuore del borgo. Con i tavolini all’aperto dei tanti bar e una musica di sottofondo.
Val la pena fermarsi anche a pranzo in uno dei ristoranti di cibo tradizionale. Perché da queste parti si mangia e beve molto bene.
Quando andare a Castelvetro di Modena
Se ottobre è il mese da scegliere se si vogliono vedere i vigneti mutare colore, val la pena fare una passeggiata anche a settembre, nel periodo della vendemmia. Proprio in questo mese infatti si svolgono diversi eventi interessanti.
La dama vivente
Negli anni pari, in Piazza Roma, si rappresenta una dama vivente sulla scacchiera. La celebrazione inizia verso sera con un corteo storico composto da centinaia di figuranti in preziosi costumi rinascimentali, realizzati a mano. Dame, cavalieri, uomini d’armi, popolani, giocolieri e musici. Ragazzi e ragazze fanno da pedine diretti da due esperti mossieri e aiutati negli spostamenti da un giullare.
Si rievoca la festa, organizzata con le stesse modalità nel 500′, dai Marchesi Rangoni, i signori dell’epoca di Castelvetro, in onore del giovane Torquato Tasso. Il poeta infatti, allora giovane studente in fuga da Bologna, soggiornò qui nel 1564, ospite dei Marchesi nel loro palazzo. Si narra che proprio qui abbia avuto l’ispirazione per comporre alcuni versi di Erminia tra i pastori, settimo canto della Gerusalemme Liberata. Si tengono anche spettacoli di danza e giochi di fuoco.
Vi sembrerà di trovarvi catapultati nel Rinascimento! Inoltre, tutti i meravigliosi abiti rinascimentali utilizzati dalle comparse si possono ammirare nella mostra permanente “Fili d’oro a Palazzo” a Palazzo Rangoni.
Festa a Castello
Questa festa si svolge invece negli anni dispari e consiste in un fastoso banchetto rinascimentale. Il tutto allietato da danze e intrattenimenti. I partecipanti, che devono essere vestiti con abiti in stile cinquecentesco, saranno immersi nell’atmosfera dell’epoca. I cibi tradizionali serviti da popolani e fantesche e la cena allietata da danze e giochi di fuoco.
Sagra dell’uva e del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro di Modena
Si tiene ogni anno nel terzo e quarto weekend di settembre. Tutti i viticoltori espongono i loro prodotti in chioschi nella piazza ed è possibile fare un tour di degustazione di tutti i loro vini.
Mercurdo, mercato dell’assurdo
È una manifestazione unica nel suo genere. Nata in forma ridotta nel 1993 con artisti locali, si è poi allargata fino a diventare un evento nazionale che oggi avviene ogni 2 anni. Si tiene un concorso a cui partecipano artisti, persone comuni e scuole d’arte che presentano opere assurde, Una commissione scegli poi quali opere realizzare. Oltre alle installazioni ci sono anche rappresentazioni e spettacoli e un vero e proprio mercato dove si vendono oggetti particolari sempre in tema con l’assurdo.
Ritornando ai prodotti tipici, a Castelvetro non c’è solo il vino. Si produce anche l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, una tradizione di secoli. Questo famoso aceto, chiamato anche l’oro nero modenese, si ottiene dal mosto cotto di uve selezionate coltivate nella provincia di Modena. La trasformazione avviene grazie agli acetobatteri e l’invecchiamento viene fatto in botticelle di differenti dimensioni e tipi di legno come rovere, castagno, frassino, acacia e ciliegio. L’invecchiamento minimo per la tipologia Affinato è di 12 anni, è di 25 anni per la tipologia Extravecchio. Ci sono diverse acetaie tradizionali e una comunale, più recente, situata nei locali del Municipio. È possibile visitarle e scoprire come avviene tutto il processo per ottenere l’Aceto Balsamico di Modena DOP.
Intanto che siete in zona poi, vi consiglio di visitare anche il Castello di Levizzano a pochi chilometri di distanza. È una fortificazione nata come baluardo difensivo contro l’invasione ungara. All’interno del Castello c’è Rosso Graspa, il Museo del Vino e della Società Rurale. Il percorso da Castelvetro a Levizzano è costeggiato da incantevoli colline coltivate a vigneti.
Vi ho fatto venir voglia di fare una gita a Castelvetro di Modena?
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