Salina è una gemma verde contornata da acque cristalline. Fra le Eolie è la più verdeggiante grazie alla presenza delle sorgenti d’acqua.
Con i suoi paesaggi e gli scorci sul mare, ha quell’atmosfera un po’ poetica.
Non è un caso se ha sedotto diversi registi che ne sono rimasti così ammaliati da sceglierla per il set dei loro film.
Come i Fratelli Taviani per il loro Kaos, il pluripremiato capolavoro ed ultimo film interpretato da Franco e Ciccio. E per Il Postino, fortemente voluto, sceneggiato ed interpretato da Massimo Troisi.
Perché Salina non è solo mare cristallino. È natura, da ammirare durante le passeggiate per arrivare alle sue cime. Con i tanti uccelli da osservare per gli appassionati di birdwatching.
È cultura, nelle grotte scavate dagli eoliani nel tufo per difendersi dai tremendi assalti dei Saraceni nel 650 d.C. Le grotte sono raggiungibili attraverso un sentiero che parte dalla località Serro dell’Acqua. Nelle pareti ci sono incisioni votive, probabilmente fatte per invocare la protezione divina dalle invasioni dei pirati.
Salina, Patrimonio Unesco con le altre isole dell’arcipelago dal 2000, deve la sua forma particolare dall’essere costituita da ben sei antichi vulcani. Quattro si sono disgregati, mentre due hanno mantenuto la loro perfetta forma conica: il Monte Fossa delle Felci, con il particolare bosco di felci nel suo cratere, ed il Monte Porri, dove il Falco della Regina è di casa.
Ai due vulcani si deve l’antico nome greco di Salina: ” Dydime”, che significa gemelli.
L’isola delle montagne gemelle
Il Monte Fossa delle Felci si raggiunge con un trekking di circa due ore partendo dal Santuario della Madonna del Terzito a Valdichiesa o da Santa Marina. Da lì potrete godere di un panorama incantevole di tutte le Eolie e dell’Etna.
Anche le strade a Salina salgono, tornante dopo tornante, intorno alle sue cime. Percorrendole, si è circondati da un panorama ondulato e scenografico creato dalle antiche colate laviche.
I borghi dell’isola
A rendere caratteristica Salina ci sono anche i suoi borghi bianchi.
Sulla fossa di un cratere crollato per metà, sorge Pollara, resa indimenticabile dal film “Il Postino”, l’ultima meravigliosa interpretazione di Massimo Troisi. Morto a pochi giorni dalla fine delle riprese e sofferente per tutte le registrazioni.
A Pollara c’è la casa di Pablo Neruda, dove arriva arrancando in bicicletta il postino per consegnargli la posta e conversare con lui di poesia.
Giù alla spiaggia di Pollara, Philippe Noiret e Troisi lanciavano i ciottoli nell’acqua cristallina.
Una spiaggia alla quale si accede per mezzo di una lunga scalinata, sovrastata da un’imponente scogliera semicircolare.
Quasi un anfiteatro, ciò che resta del cratere spento.
Sopra la spiaggia potrete anche ammirare le Balate, antichi magazzini scavati nel tufo.
Di fronte il Faraglione di Pollara.
Poco più avanti il Perciato, un bellissimo arco naturale di roccia vulcanica.
Dalla spiaggia si può ammirare quello che è considerato uno dei tramonti più suggestivi al mondo, con il faraglione davanti e Alicudi e Filicudi in lontananza.
E ancora occorre citare Rinella, il piccolo borgo di pescatori dove si trova l’unica spiaggia nera dell’isola. E dove è possibile vedere, scavate nella roccia, le antiche rimesse dove venivano ricoverate le barche. Qui è stato girato “Vulcano”, interpretato da Anna Magnani.
Un altro dei suoi luoghi più caratteristici è la piccola frazione di Lingua. Accanto ad essa c’è il lago di origine salmastra da dove si ricavava il sale per conservare i capperi. Proprio a questo lago si deve l’attuale nome di Salina.
Caratteristico è il suo Faro con all’interno il Museo del Sale e del Mare. E suggestiva è anche la sua spiaggia di ciottoli.
Consiglio goloso: mentre siete in zona non perdetevi la miglior granita dell’isola Da Alfredo! Ottimo anche il suo pane cunzato.
E cito ancora Santa Marina, il porto turistico più grande delle Eolie, con la lunga spiaggia, i ristoranti di pesce fresco ed i negozietti molto particolari.
Perdetevi fra i suoi vicoli con i portoni antichi.
Poi c’è Valdichiesa, piccola frazione del borgo di Leni. Qui si trova il Santuario della Madonna del Terzito, meta di pellegrinaggi per tutti gli isolani, soprattutto in occasione della ricorrenza del 23 luglio. La leggenda racconta che in questo punto la Madonna sia apparsa ben tre volte.
Salina è zona di vigneti che ricoprono quasi interamente il suo territorio. Dalla loro uva si produce la famosa Malvasia.
La Malvasia viene prodotta con l’uva raccolta i primi quindici giorni di settembre e i suoi grappoli vengono esposti in terrazze ad appassire al sole fino a raggiungere la giusta gradazione zuccherina.
Nei tempi antichi la “Pinnata” era una stanza orientata verso il mare dove, al tramonto, si riponeva l’uva Malvasia dopo che durante il giorno aveva riposato al sole.
E come non citare il Cappero delle Isole Eolie DOP? Questa la descrizione che certifica la perfezione sia dei capperi, i boccioli non ancora aperti, sia dei cucunci, i frutti, dalla forma affusolata e più grossi:
Struttura solida, forma sferica o leggermente appiattita con apice pronunciato, superficie glabra, colore verde tendente al senape con striature violacee, privi di sostanze estranee visibili, calibro non inferiore a 4 mm per i capperi e non superiore a 20 mm per i cucunci, sapore intenso e pungente, odore aromatico, forte.
Per non parlare della bellezza della pianta del cappero. A Salina cresce ovunque, sia sui muri che in campagna. Particolare nel portamento, nelle foglie e nel semplice quanto meraviglioso fiore.
Dove soggiornare a Salina
A Salina non mancano hotel di ogni livello. Da prenotare in anticipo soprattutto in alta stagione quando l’isola si riempie di turisti. Se non avete l’auto, conviene scegliere di stare a Santa Marina dove si attracca con il traghetto e dove si trova la maggior parte dei servizi.
Il mio consiglio è però di soggiornare in una delle tante case tipiche eoliane in affitto nella campagna. Ricche di fascino, contribuiranno a rendere ancora più magico il vostro soggiorno.
Insomma, vale la pena dedicare a Salina diversi giorni perché tante sono le cose da vedere. E, soprattutto, è bello assaporarne i ritmi isolani nella quotidianità.
È un’isola in cui tornare e tornare più volte.
Vi è venuta voglia di andarci?